• Alla scoperta di Nuoro: Cuore autentico della Sardegna

    Alla scoperta di Nuoro: Cuore autentico della Sardegna

    Nuoro, spesso definita la “Atene sarda” per il suo ruolo di centro culturale e artistico, è una città affascinante che incarna l’essenza più autentica della Sardegna. Situata nel cuore dell’isola, circondata da montagne e paesaggi selvaggi, Nuoro è una meta perfetta per chi cerca una Sardegna genuina, lontana dalle rotte turistiche più battute. Ecco una guida completa su cosa vedere, quando andare, come muoversi, cosa mangiare e cosa fare nei dintorni.


    Cosa Vedere a Nuoro

    Nuoro è una città ricca di storia, cultura e tradizioni, con un centro storico che racconta storie di pastori, artisti e scrittori. Ecco le attrazioni da non perdere:

    1. Museo Deleddiano
      Dedicate alla celebre scrittrice Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura nel 1926, queste case-museo offrono uno sguardo intimo sulla vita e le opere di una delle figure più importanti della cultura sarda.
    2. Museo MAN (Museo d’Arte Provincia di Nuoro)
      Questo museo d’arte moderna e contemporanea ospita opere di artisti sardi e internazionali, con mostre temporanee che esplorano temi legati alla cultura e alla società.
    3. Cattedrale di Santa Maria della Neve
      La principale chiesa della città, con una facciata semplice ma elegante, custodisce al suo interno opere d’arte sacra e un’atmosfera di grande spiritualità.
    4. Monte Ortobene
      A pochi chilometri dal centro, questa montagna offre sentieri per escursioni, panorami mozzafiato e la famosa statua del Redentore, eretta nel 1901 e meta di pellegrinaggi.
    5. Quartiere di San Pietro
      Uno dei quartieri più antichi di Nuoro, con stradine acciottolate e case tradizionali, perfetto per immergersi nell’atmosfera autentica della città.

    Quando Andare

    Nuoro ha un clima mediterraneo con influenze montane, caratterizzato da estati calde e inverni freschi. Il periodo migliore per visitarla è da maggio a ottobre, quando le temperature sono miti e ideali per esplorare la città e i suoi dintorni. Se vuoi vivere un’esperienza unica, visita Nuoro durante il Ferragosto Nuorese (14-16 agosto), una festa tradizionale che include sfilate in costume, canti, balli e la suggestiva processione della Madonna Assunta.


    Come Muoversi

    Nuoro è una città di dimensioni contenute, facile da esplorare a piedi o in bicicletta. Il centro storico è compatto e ricco di attrazioni, perfetto per una passeggiata rilassante. Se vuoi spostarti nei dintorni, noleggiare un’auto è la soluzione migliore, poiché i mezzi pubblici non sempre coprono tutte le destinazioni di interesse. In alternativa, puoi affidarti ai servizi di taxi o ai tour organizzati.


    Cosa Mangiare

    La cucina di Nuoro è un viaggio nei sapori autentici della Sardegna, con piatti semplici ma ricchi di gusto. Ecco alcune specialità da provare:

    1. Su Porcheddu
      Il maialino da latte arrosto è uno dei piatti più iconici della Sardegna, preparato con maestria nella zona di Nuoro.
    2. Culurgiones
      Ravioli ripieni di patate, menta e formaggio, conditi con un sugo di pomodoro fresco. Una delizia per il palato.
    3. Pane Carasau
      Il famoso “carta da musica”, un pane croccante e sottile, è un must della cucina sarda, spesso accompagnato da formaggi locali.
    4. Formaggi di Pecora
      La zona di Nuoro è famosa per i suoi formaggi, come il pecorino sardo e il fiore sardo, da gustare con un bicchiere di vino Cannonau.
    5. Sebadas
      Un dolce tradizionale fatto di pasta fritta ripiena di formaggio e ricoperto di miele, perfetto per concludere il pasto.

    Cosa Fare nei Dintorni

    Nuoro è una base ideale per esplorare alcune delle meraviglie della Sardegna centrale. Ecco alcune idee per gite fuori porta:

    1. Orgosolo
      A circa 20 km da Nuoro, questo paese è famoso per i suoi murales, dipinti sui muri delle case che raccontano storie di resistenza, politica e tradizioni.
    2. Gola di Gorropu
      Conosciuta come il “Grand Canyon sardo”, questa spettacolare gola è uno dei luoghi più suggestivi della Sardegna, ideale per escursioni e trekking.
    3. Barbagia
      La regione della Barbagia, che circonda Nuoro, è ricca di piccoli borghi autentici come Mamoiada, famoso per i suoi mamuthones (maschere tradizionali), e Oliena, con il suo paesaggio dominato dal Monte Corrasi.
    4. Lago di Gusana
      Un luogo tranquillo e suggestivo, perfetto per una giornata all’aria aperta, con possibilità di fare picnic, passeggiate e pesca.
    5. Cala Gonone e il Golfo di Orosei
      A circa un’ora di macchina da Nuoro, Cala Gonone è la porta d’accesso alle spiagge incontaminate del Golfo di Orosei, come Cala Luna e Cala Mariolu, raggiungibili in barca o con escursioni.

    Nuoro è una destinazione che sa conquistare con la sua autenticità, la sua cultura e i suoi paesaggi selvaggi. Che tu sia un amante della natura, della storia o della buona cucina, questa città e i suoi dintorni ti regaleranno un’esperienza indimenticabile. Preparati a scoprire una Sardegna genuina e affascinante, dove tradizioni millenarie si intrecciano con panorami mozzafiato. Buon viaggio!

  • Alla Scoperta della Sardegna di Fabrizio De André

    Alla Scoperta della Sardegna di Fabrizio De André

    La Sardegna non è solo una terra di mare cristallino, montagne selvagge e tradizioni antiche. Per molti, è anche il luogo che ha ispirato e accolto uno dei più grandi cantautori italiani: Fabrizio De André. Faber, come era affettuosamente chiamato, trovò nell’isola un rifugio, una musa e una seconda casa. Per i fan del poeta genovese, visitare la Sardegna significa immergersi in un viaggio emozionale, tra i luoghi che hanno segnato la sua vita e la sua musica.

    L’Agnata: Il Rifugio di Faber

    Uno dei luoghi più iconici legati a De André è senza dubbio L’Agnata, una tenuta immersa nel cuore della Gallura, vicino a Tempio Pausania. Acquistata nel 1975 insieme alla moglie Dori Ghezzi, L’Agnata divenne il rifugio ideale per Faber, lontano dal caos della città e immerso nella natura sarda. Qui, De André trovò l’ispirazione per alcune delle sue canzoni più celebri, come “Princessa” e “Hotel Supramonte”.

    Oggi, L’Agnata è una struttura ricettiva che accoglie visitatori da tutto il mondo. Passeggiare tra gli ulivi secolari, ammirare il panorama sulle colline galluresi e respirare l’atmosfera che tanto amava Faber è un’esperienza indimenticabile per ogni fan.

    Carloforte: Un Pezzo di Genova in Sardegna

    Un altro luogo che lega indissolubilmente De André alla Sardegna è Carloforte, sull’isola di San Pietro. Questo piccolo borgo affacciato sul mare ricorda da vicino la sua amata Genova, non solo per l’architettura, ma anche per la cultura e le tradizioni. Carloforte, infatti, fu fondata da coloni liguri nel Settecento, e ancora oggi si parla un dialetto ligure.

    De André amava trascorrere del tempo qui, dove poteva ritrovare un po’ della sua terra d’origine. Per i fan, visitare Carloforte significa scoprire un angolo di Sardegna che sembra sospeso nel tempo, con le sue case colorate, le botteghe di pescatori e il mare che regala tramonti mozzafiato.

    I Luoghi dell’Anima: Tempio Pausania e Dintorni

    Oltre a L’Agnata, Tempio Pausania è un altro luogo fondamentale per chi vuole ripercorrere le orme di Faber. Questo paese, con le sue strade in granito e l’atmosfera autentica, è il cuore della Gallura. Qui, De André si immerse nella cultura sarda, imparando a conoscere le tradizioni locali e stringendo amicizie con gli abitanti del posto.

    Nei dintorni di Tempio, vale la pena visitare i paesaggi che hanno ispirato le sue canzoni: le colline ricoperte di sugherete, i vigneti di Vermentino e le rocce granitiche che sembrano scolpite dal vento.

    Il Supramonte: Tra Musica e Natura Selvaggia

    Il Supramonte, con le sue montagne aspre e i suoi sentieri impervi, è un altro luogo simbolo per i fan di De André. Questa zona, citata nella canzone “Hotel Supramonte”, rappresenta la Sardegna più autentica e selvaggia. Per chi ama il trekking, un’escursione nel Supramonte è un’esperienza indimenticabile, tra grotte, canyon e panorami che tolgono il fiato.

    Un Viaggio Emozionale

    Visitare la Sardegna attraverso i luoghi di Fabrizio De André non è solo un viaggio geografico, ma anche un percorso emozionale. Ogni angolo dell’isola racconta una storia, un ricordo, un’ispirazione che ha contribuito a creare la musica immortale di Faber.

    Per chi vuole omaggiare il grande cantautore, un itinerario ideale potrebbe includere:

    • Una visita a L’Agnata, per respirare l’atmosfera che tanto amava.
    • Una tappa a Carloforte, per scoprire il legame tra la Sardegna e Genova.
    • Un’escursione nel Supramonte, per immergersi nella natura che ha ispirato le sue canzoni.
    • Una passeggiata per le vie di Tempio Pausania, per conoscere la Gallura che lo ha accolto e visitare la piazza a lui dedicata.

    La Sardegna di Fabrizio De André è un luogo dell’anima, dove musica, storia e paesaggio si fondono in un’armonia unica. Per i fan, è un pellegrinaggio irrinunciabile, un modo per avvicinarsi ancora di più all’uomo e all’artista che ha regalato al mondo parole e melodie indimenticabili.

    Buon viaggio, sulla strada di Faber.

  • Carloforte: Un’Isola nell’Isola, tra storia, cultura e sapori unici

    Carloforte: Un’Isola nell’Isola, tra storia, cultura e sapori unici

    Nell’azzurro del Mar Mediterraneo, al largo della costa sud-occidentale della Sardegna, sorge un piccolo gioiello che sembra vivere in un mondo a sé: Carloforte, unico centro abitato dell’Isola di San Pietro. Questo borgo affascinante, con le sue origini storiche uniche, il legame con la Liguria, la lingua tabarchina e le tradizioni culinarie indimenticabili, è un luogo che cattura il cuore di chiunque lo visiti. Scopriamo insieme cosa rende Carloforte un’isola nell’isola, ricca di fascino e autenticità.

    Le Origini Storiche e il Legame con la Liguria

    Carloforte nasce da una storia migratoria unica nel suo genere. Nel XVI secolo, un gruppo di pescatori liguri, originari di Pegli (vicino a Genova), si stabilì sull’isola tunisina di Tabarka per dedicarsi alla pesca del corallo. Tuttavia, a causa delle tensioni politiche e delle incursioni piratesche, nel 1738 questa comunità fu costretta a lasciare Tabarka e trovò rifugio sull’Isola di San Pietro, donata loro da Carlo Emanuele III di Savoia. In suo onore, fondarono Carloforte, un borgo che ancora oggi mantiene vive le tradizioni liguri.

    La Lingua Tabarchina: Un Ponte tra Sardegna e Liguria

    Uno degli aspetti più affascinanti di Carloforte è la sua lingua, il tabarchino, un dialetto ligure arcaico che si è conservato intatto nel tempo. Passeggiando per le stradine del paese, è comune sentire gli abitanti conversare in questa lingua, che rappresenta un vero e proprio ponte culturale tra la Sardegna e la Liguria. Il tabarchino è un tesoro linguistico che rende Carloforte un luogo unico nel panorama italiano.

    I Piatti Tipici: Farinata e Tonno di Corsa

    La cucina di Carloforte è un trionfo di sapori che unisce influenze liguri e sarde. Tra i piatti più celebri spicca la farinata, una torta salata a base di farina di ceci, acqua, olio e sale, cotta al forno. Questo piatto, tipico della Liguria, è diventato un simbolo di Carloforte e si può gustare nelle sue versioni più tradizionali nei locali del centro.

    Ma il vero re della tavola è il tonno di corsa, pescato secondo antiche tecniche durante la mattanza, una tradizione che risale ai tempi dei fenici. Il tonno di Carloforte, apprezzato in tutto il mondo, viene servito in diverse preparazioni: alla griglia, in conserva, in bottarga o come protagonista di piatti come il tonno alla carlofortina, arricchito con pomodori, cipolle e olive.

    I Ristoranti Famosi

    Carloforte è un paradiso per gli amanti della buona cucina. Tra i ristoranti più rinomati spiccano:

    • Ristorante Hieracon: noto per i suoi piatti a base di tonno e la vista mozzafiato sul mare.
    • Osteria della Tonnara: un locale accogliente dove assaggiare specialità locali in un’atmosfera autentica.
    • Da Nicolo: perfetto per chi vuole provare la farinata e altre delizie liguri.

    Il Girotonno e gli Eventi Tradizionali

    Uno degli eventi più attesi dell’anno è il Girotonno, una manifestazione enogastronomica e culturale dedicata al tonno e alle tradizioni locali. Durante questo evento, che si svolge solitamente a maggio, le strade di Carloforte si animano di stand, degustazioni, spettacoli e competizioni culinarie, attirando visitatori da tutto il mondo.

    Come Arrivare sull’Isola di San Pietro

    Carloforte è raggiungibile solo via mare. I traghetti partono da Portovesme(circa 40 minuti di navigazione) o da Calasetta, sull’Isola di Sant’Antioco (circa 30 minuti). I collegamenti sono frequenti e gestiti da Delcomar. Una volta sbarcati, vi troverete in un mondo a parte, dove il tempo sembra scorrere più lentamente.

    Un’Isola nell’Isola: Il Fascino di Carloforte

    Carloforte è un luogo che emana un fascino unico, frutto della sua storia, della sua cultura e della sua posizione isolata. Le sue case color pastello, i vicoli stretti, il porto animato e le spiagge incontaminate dell’Isola di San Pietro creano un’atmosfera magica. Qui, l’influenza ligure si mescola con l’anima sarda, dando vita a un mix irripetibile di tradizioni, sapori e paesaggi.

    Se state cercando una meta che vi regali emozioni autentiche, Carloforte è il posto giusto. Un’isola nell’isola, dove ogni angolo racconta una storia e ogni piatto è una scoperta. Venite a scoprire questo piccolo paradiso mediterraneo: non ve ne pentirete.


    Hai mai visitato Carloforte? Condividi la tua esperienza nei commenti e raccontaci qual è stato il tuo piatto preferito!

  • 48 ore a Cagliari e dintorni: cosa visitare, mangiare e fare

    48 ore a Cagliari e dintorni: cosa visitare, mangiare e fare

    Cagliari, la vivace capitale della Sardegna, è una città ricca di storia, cultura e bellezze naturali. Con il suo mix di atmosfera mediterranea, spiagge mozzafiato e siti archeologici, è perfetta per un weekend intenso. Se sei un turista in volo low cost atterrato all’aeroporto di Cagliari-Elmas e magari hai noleggiato un’auto, ecco come sfruttare al meglio le tue 48 ore in città e nei suoi dintorni.


    Giorno 1: Cagliari, tra storia e mare

    Mattina: Esplorare il centro storico
    Inizia la tua giornata nel Castello, il quartiere medievale di Cagliari, arroccato su una collina con viste panoramiche sulla città e sul mare. Da non perdere:

    • La Cattedrale di Santa Maria: un gioiello architettonico con influenze romaniche, gotiche e barocche.
    • Le Torri di San Pancrazio e dell’Elefante: simboli della città, offrono una vista spettacolare.
    • Il Bastione di Saint Remy: uno dei punti più iconici di Cagliari, perfetto per una foto ricordo.

    Pranzo: Sapori sardi
    Per pranzo, fermati in una trattoria nel centro storico e assaggia i piatti della tradizione cagliaritana. Prova:

    • Fregola con arselle: un primo piatto a base di piccoli grani di pasta e vongole.
    • Pane guttiau: pane croccante condito con olio e sale, spesso servito come antipasto.
    • Mirto: il liquore tipico sardo, perfetto per concludere il pasto.

    Pomeriggio: Spiagge e natura
    Dopo pranzo, dirigiti verso una delle spiagge più famose di Cagliari:

    • Poetto: la spiaggia cittadina per eccellenza, lunga 8 km, ideale per una passeggiata o un bagno rinfrescante.
    • Cala Mosca: una piccola spiaggia tranquilla, perfetta per chi cerca relax.

    Se preferisci un’esperienza culturale, visita l’Anfiteatro Romano, un sito archeologico ben conservato, o il Museo Archeologico Nazionale, che ospita reperti nuragici e fenici.

    Cena: Vita notturna e piatti di mare
    La sera, esplora il quartiere Marina, o il Corso Vittorio Emanuele ricchi di ristoranti e locali. Cena in un ristorante tipico e assaggia:

    • Burrida: piatto a base di gattuccio di mare marinato con noci e aceto.
    • Malloreddus alla campidanese: gnocchetti sardi con salsa di salsiccia e pomodoro.
    • Seadas: il dolce sardo a base di formaggio fritto e miele.

    Giorno 2: Escursioni nei dintorni

    Mattina: Sella del Diavolo e Parco di Molentargius
    Dopo una colazione gustando la tipica pizzetta sfoglia insieme al caffè o al cappuccino, dedica la seconda giornata alla scoperta dei dintorni di Cagliari. Con l’auto, raggiungi la Sella del Diavolo, una formazione rocciosa che offre sentieri panoramici e viste mozzafiato sul Golfo degli Angeli.

    Dopo, visita il Parco Naturale Regionale di Molentargius, famoso per i suoi fenicotteri rosa. Puoi noleggiare una bici o fare una passeggiata lungo i sentieri per ammirare la fauna locale.

    Pranzo: Agriturismo
    Per un’esperienza autentica, pranza in un agriturismo nei dintorni di Cagliari. Qui potrai assaggiare piatti tipici sardi come:

    • Porceddu: maialino da latte arrosto.
    • Culurgiones: ravioli ripieni di patate e menta.
    • Pane carasau: il tipico pane croccante sardo.

    Pomeriggio: Nora o Chia
    Se hai tempo, fai un’escursione a Nora, un sito archeologico fenicio-romano a circa un’ora di auto da Cagliari. Qui puoi ammirare antichi mosaici e resti di terme, oltre a goderti una spiaggia incantevole.

    Prosegui verso Chia, famosa per le sue spiagge da sogno come Su Giudeu e Cala Cipolla. Le acque cristalline e le dune di sabbia bianca ti faranno sentire in paradiso.

    Cena: Ultima serata a Cagliari
    Torna a Cagliari per l’ultima serata e concediti una passeggiata lungo il Lungomare Poetto, magari provando i famosi panini con la carne di cavallo nei caddozzoni i famosi chioschi ambulanti aperti sino a notte fonda . Se hai ancora fame, prova la pizza al taglio, più spessa e morbida rispetto alla classica pizza, da mangiare come street food, o un gelato artigianale in uno dei tanti locali del centro.


    Consigli pratici

    • Muoversi: con un’auto, puoi esplorare Cagliari e i dintorni in totale libertà. Il parcheggio non è un problema fuori dal centro storico.
    • Quando andare: la primavera e l’autunno sono ideali per evitare la folla estiva.
    • Budget: Cagliari è adatta a viaggiatori low cost, con opzioni per tutte le tasche.

    48 ore a Cagliari e dintorni sono sufficienti per scoprire le bellezze di questa zona della Sardegna. Tra storia, mare, natura e buona cucina, tornerai a casa con ricordi indimenticabili e la voglia di tornare per esplorare ancora di più. Buon viaggio!


    Hai già prenotato il tuo volo? Cagliari ti aspetta!

  • Fregola con le Arselle: un piatto che profuma di mare e tradizione sarda

    Fregola con le Arselle: un piatto che profuma di mare e tradizione sarda

    La Sardegna, con il suo mare cristallino e la sua cultura culinaria profondamente legata al territorio, offre piatti che raccontano storie antiche e sapori indimenticabili. Tra questi, la fregola con le arselle è un vero e proprio inno al mare e alla semplicità della cucina sarda. Oggi vi portiamo alla scoperta di questo piatto, con qualche cenno storico, consigli su quando gustarlo e con cosa abbinarlo per un’esperienza gastronomica completa.

    Un po’ di storia: le origini della fregola

    La fregola (o fregula) è una pasta tipica della Sardegna, simile al couscous ma con una consistenza più granulosa e tostata. Le sue origini sono antiche e si pensa che derivi dalle influenze fenicie e arabe, che nei secoli hanno lasciato un segno profondo nella cultura sarda. La fregola viene tradizionalmente preparata a mano, impastando semola di grano duro con acqua e poi tostandola in forno, un processo che le conferisce un sapore unico e una texture perfetta per assorbire i sughi.

    Le arselle, invece, sono piccoli molluschi simili alle vongole, molto diffusi nelle acque sarde. La combinazione di fregola e arselle rappresenta un matrimonio perfetto tra terra e mare, un piatto che racconta l’essenza della Sardegna.

    La ricetta della Fregola con le Arselle

    Ingredienti per 4 persone:

    • 300 g di fregola sarda
    • 1 kg di arselle (o vongole)
    • 2 spicchi d’aglio
    • 1 mazzetto di prezzemolo fresco
    • 400 ml di passata di pomodoro
    • 1 bicchiere di vino bianco secco
    • Olio extravergine d’oliva
    • Sale e pepe q.b.
    • Peperoncino (facoltativo)

    Preparazione:

    1. Pulire le arselle: Mettete le arselle in una bacinella con acqua fredda e sale grosso per almeno 2 ore, in modo che possano espellere la sabbia. Sciacquatele più volte sotto l’acqua corrente.
    2. Preparare il sugo: In una padella capiente, fate rosolare gli spicchi d’aglio con un filo d’olio extravergine d’oliva. Aggiungete le arselle e il vino bianco, coprite con un coperchio e fate aprire i molluschi a fuoco medio. Togliete dal fuoco e filtrate il liquido di cottura, che userete per cuocere la fregola.
    3. Cuocere la fregola: In una pentola, fate tostare leggermente la fregola con un filo d’olio, poi aggiungete la passata di pomodoro e il liquido di cottura delle arselle. Portate a bollore e cuocete la fregola per il tempo indicato sulla confezione (di solito 10-12 minuti), aggiungendo acqua calda se necessario.
    4. Unire le arselle: Quando la fregola è quasi cotta, aggiungete le arselle (private di metà guscio per comodità) e il prezzemolo tritato. Mescolate delicatamente e fate insaporire per qualche minuto.
    5. Servire: Impiattate la fregola con le arselle, condite con un filo d’olio a crudo e, se vi piace, una spolverizzata di peperoncino per un tocco piccante.

    Quando mangiare la fregola con le arselle?

    La fregola con le arselle è un piatto perfetto per l’estate, quando il profumo del mare e la freschezza degli ingredienti si sposano con le giornate calde e luminose. Tuttavia, grazie alla sua ricchezza e al suo sapore avvolgente, è adatto anche nelle stagioni più fredde, soprattutto se arricchito con una spolverata di peperoncino per riscaldare il palato. È un piatto che spesso viene servito durante le feste di paese e le occasioni speciali, ma è anche ideale per una cena in famiglia o con gli amici.

    Con cosa abbinarla?

    La fregola con le arselle si sposa alla perfezione con un bicchiere di Vermentino, il vino bianco sardo per eccellenza. Il suo profumo fresco e il suo sapore leggermente sapido esaltano i sapori del mare e bilanciano la ricchezza del piatto.

    Per un pasto completo, potete iniziare con un’antipasto di mare, come una burrida (insalata di pesce marinato) o delle cozze alla marinara, del pesce arrosto come una spigola o una orata e concludere con un dolce tipico sardo, come le pardulas o gli amaretti.

    La fregola con le arselle è un piatto che racchiude l’anima della Sardegna: il profumo del mare, la semplicità degli ingredienti e la tradizione che si tramanda di generazione in generazione. Prepararla in casa è un modo per portare un po’ di Sardegna nella vostra cucina e per regalare ai vostri ospiti un’esperienza culinaria indimenticabile. Buon appetito!

  • 48 ore a Olbia e dintorni: cosa visitare, mangiare e fare

    48 ore a Olbia e dintorni: cosa visitare, mangiare e fare

    Olbia, situata nel nord-est della Sardegna, è una delle porte d’accesso alla Costa Smeralda e alle bellezze della Gallura. Con il suo mix di storia, mare cristallino e natura incontaminata, è una meta perfetta per un weekend intenso. Se sei un turista in volo low cost atterrato all’aeroporto di Olbia-Costa Smeralda e magari hai noleggiato un’auto, ecco come sfruttare al meglio le tue 48 ore a Olbia e nei suoi dintorni.


    Giorno 1: Olbia, tra storia e mare

    Mattina: Esplorare il centro storico
    Inizia la tua giornata con una visita al centro storico di Olbia, dove storia e modernità si fondono. Da non perdere:

    • Basilica di San Simplicio: un gioiello romanico dell’XI secolo, simbolo della città.
    • Museo Archeologico di Olbia: per scoprire la storia antica della città, dai reperti fenici alle navi romane.
    • Corso Umberto: la via principale dello shopping, perfetta per una passeggiata e per fare acquisti.

    Pranzo: Sapori galluresi
    Per pranzo, fermati in una trattoria tipica e assaggia i piatti della tradizione gallurese. Prova:

    • Zuppa gallurese: una deliziosa zuppa di pane e formaggio.
    • Culurgiones: ravioli ripieni di patate e menta, tipici della Sardegna.
    • Vermentino di Gallura: il vino bianco locale, perfetto per accompagnare il pasto.

    Pomeriggio: Spiagge e natura
    Dopo pranzo, dirigiti verso una delle spiagge più belle della zona:

    • Spiaggia del Pellicano: a pochi minuti dal centro, è ideale per un pomeriggio di relax.
    • Spiaggia di Bados: una spiaggia tranquilla con acque cristalline, perfetta per famiglie.

    Se preferisci un’esperienza culturale, visita il Castello di Pedres, un’antica fortezza medievale con una vista panoramica sulla città e sul mare.

    Cena: Vita notturna e piatti di mare
    La sera, esplora il lungomare di Olbia, ricco di ristoranti e locali. Cena in un ristorante sul mare e assaggia:

    • Cozze alla marinara: un must della cucina locale.
    • Bottarga di muggine: una specialità sarda da provare assolutamente.
    • Seadas: il dolce sardo a base di formaggio fritto e miele.

    Giorno 2: Escursioni nei dintorni

    Mattina: Costa Smeralda e Arcipelago della Maddalena
    Dedica la seconda giornata alla scoperta dei dintorni di Olbia. Con l’auto, raggiungi la Costa Smeralda, famosa per le sue spiagge da sogno e i paesaggi mozzafiato. Da non perdere:

    • Porto Cervo: il cuore della Costa Smeralda, con il suo porto turistico e le boutique di lusso.
    • Spiaggia del Principe: una delle spiagge più belle della zona, con acque cristalline e sabbia fine.

    Se hai tempo, fai un’escursione in barca all’Arcipelago della Maddalena, un paradiso naturale con spiagge incontaminate e acque turchesi.

    Pranzo: Agriturismo
    Per un’esperienza autentica, pranza in un agriturismo nei dintorni di Olbia. Qui potrai assaggiare piatti tipici sardi come:

    • Porceddu: maialino da latte arrosto.
    • Culurgiones: ravioli ripieni di patate e menta.
    • Pane carasau: il tipico pane croccante sardo.

    Pomeriggio: Golfo Aranci o San Teodoro
    Se ti avanza tempo, fai un’escursione a Golfo Aranci, un pittoresco borgo marinaro con spiagge incantevoli come Spiaggia Marinella. Oppure, dirigiti verso San Teodoro, famosa per le sue spiagge da sogno come La Cinta e Cala Brandinchi, conosciuta come la “Tahiti sarda”.

    Cena: Ultima serata a Olbia
    Torna a Olbia per l’ultima serata e concediti una passeggiata lungo il lungomare. Se hai ancora fame, prova una pizza sarda o un gelato artigianale in uno dei tanti locali del centro.


    Consigli pratici

    • Muoversi: con un’auto, puoi esplorare Olbia e i dintorni in totale libertà. Il parcheggio non è un problema fuori dal centro storico.
    • Quando andare: la primavera e l’autunno sono ideali per evitare la folla estiva.
    • Budget: Olbia è adatta a viaggiatori low cost, con opzioni per tutte le tasche.

    48 ore a Olbia e dintorni sono sufficienti per scoprire le bellezze di questa zona della Sardegna. Tra storia, mare, natura e buona cucina, tornerai a casa con ricordi indimenticabili e la voglia di tornare per esplorare ancora di più. Buon viaggio!


    Hai già prenotato il tuo volo? Olbia ti aspetta!

  • Malloreddus alla Campidanese: un piatto tipico della tradizione sarda

    Malloreddus alla Campidanese: un piatto tipico della tradizione sarda

    La Sardegna è un’isola che non solo incanta con i suoi paesaggi mozzafiato, ma anche con una tradizione culinaria ricca di sapori autentici e radicati nella storia. Tra i piatti più rappresentativi della gastronomia sarda ci sono i malloreddus alla campidanese, una ricetta che racchiude in sé l’essenza della cultura e della tradizione dell’isola. Oggi vi portiamo alla scoperta di questo piatto, con qualche cenno storico, consigli su quando gustarlo e con cosa abbinarlo.

    Un po’ di storia: le origini dei malloreddus

    malloreddus, conosciuti anche come gnocchetti sardi, sono una pasta tipica della Sardegna, diffusa soprattutto nella zona del Campidano, da cui deriva la versione “alla campidanese”. Il nome “malloreddus” deriva dal sardo e significa letteralmente “vitellini”, forse per la loro forma che ricorda piccoli animaletti. Questa pasta, realizzata tradizionalmente con semola di grano duro e acqua, ha origini antichissime, legate alla cultura contadina e pastorale dell’isola. La loro forma caratteristica, con rigature che trattengono il sugo, è ottenuta lavorando la pasta su un apposito strumento chiamato ciuliri o rigagnocchi.

    La ricetta dei Malloreddus alla Campidanese

    Ingredienti per 4 persone:

    • 400 g di malloreddus (freschi o secchi)
    • 300 g di salsiccia sarda (preferibilmente dolce)
    • 400 g di passata di pomodoro
    • 1 cipolla media
    • 1 carota
    • 1 costa di sedano
    • 50 g di pecorino sardo grattugiato
    • Olio extravergine d’oliva
    • Sale e pepe q.b.
    • Zafferano (facoltativo)

    Preparazione:

    1. Preparare il soffritto: Tritate finemente la cipolla, la carota e il sedano. In una padella capiente, fate rosolare il trito di verdure con un filo d’olio extravergine d’oliva.
    2. Aggiungere la salsiccia: Private la salsiccia del budello e sbriciolatela nella padella con il soffritto. Fate rosolare fino a quando la carne sarà ben dorata.
    3. Incorporate la passata di pomodoro: Versate la passata di pomodoro nella padella, aggiustate di sale e pepe e, se desiderate, sciogliete una bustina di zafferano per un tocco di colore e sapore in più. Lasciate cuocere a fuoco lento per circa 20-30 minuti, mescolando di tanto in tanto.
    4. Cuocere i malloreddus: Nel frattempo, portate a bollore una pentola d’acqua salata e cuocete i malloreddus secondo il tempo indicato sulla confezione (se freschi, saranno pronti in pochi minuti).
    5. Mantecare la pasta: Scolate i malloreddus al dente e versateli nella padella con il sugo. Saltateli per un paio di minuti a fuoco vivo, aggiungendo un po’ di acqua di cottura se necessario.
    6. Servire: Impiattate i malloreddus alla campidanese spolverizzandoli con abbondante pecorino sardo grattugiato e, se vi piace, una macinata di pepe nero.

    Quando mangiare i malloreddus alla campidanese?

    I malloreddus alla campidanese sono un piatto versatile, perfetto per ogni stagione. In inverno, il sugo ricco e saporito riscalda e conforta, mentre in estate, con l’aggiunta dello zafferano, diventa un piatto colorato e allegro, ideale per una cena all’aperto. Sono spesso protagonisti delle feste e delle sagre paesane, dove la tradizione culinaria sarda viene celebrata con orgoglio.

    Con cosa abbinarli?

    I malloreddus alla campidanese si abbinano perfettamente con un bicchiere di Cannonau, il vino rosso sardo per eccellenza, che con la sua struttura robusta e il suo carattere deciso esalta i sapori del sugo di salsiccia. Se preferite un abbinamento più leggero, potete optare per un Vermentino, vino bianco fresco e aromatico, che contrasta piacevolmente con la ricchezza del piatto.

    Per completare il pasto, potete servire i malloreddus con un’insalata fresca di stagione o con delle verdure grigliate. E non dimenticate di concludere con un dolce tipico sardo, come le seadas, fritte e ricoperte di miele, per un vero e proprio viaggio nei sapori dell’isola.

    I malloreddus alla campidanese sono più di un semplice piatto: sono un’esperienza che vi porta direttamente nel cuore della Sardegna, tra tradizione, storia e sapori autentici. Prepararli in casa è un modo per rendere omaggio a una cultura millenaria e per portare in tavola un po’ di magia sarda. Buon appetito!

  • Esplorare la Sardegna: Come arrivare e muoversi nell’Isola

    Esplorare la Sardegna: Come arrivare e muoversi nell’Isola

    La Sardegna è una delle perle del Mediterraneo, famosa per le sue spiagge da sogno, i borghi caratteristici e una natura incontaminata che lascia senza fiato. Tuttavia, per godersi appieno tutto ciò che l’isola ha da offrire, è fondamentale pianificare con attenzione come arrivare e come spostarsi. In questo articolo, ti guiderò attraverso le opzioni disponibili, con consigli pratici per rendere il tuo viaggio indimenticabile.

    Come Arrivare in Sardegna: Aereo o Nave?

    La Sardegna è raggiungibile principalmente in aereo o in nave, e la scelta dipende dalle tue esigenze e dal budget.

    • In Aereo: L’isola è servita da tre aeroporti principali: Cagliari-Elmas (sud), Olbia-Costa Smeralda (nord-est) e Alghero-Fertilia (nord-ovest). I voli sono frequenti, soprattutto in alta stagione, ma i costi possono essere piuttosto elevati, specialmente se prenotati all’ultimo minuto. In estate, un biglietto a/r da una città italiana può superare i 150-200 euro, mentre i voli internazionali possono costare anche il doppio. Se vuoi risparmiare, prenota con largo anticipo o considera di viaggiare in bassa stagione.
    • In Nave: Chi preferisce un’esperienza più lenta e panoramica può optare per il traghetto. I porti principali sono Cagliari, Olbia, Porto Torres e Arbatax. Le compagnie come Tirrenia, Grimaldi Lines e Moby offrono collegamenti regolari dalla penisola italiana. I prezzi variano a seconda della tratta, della classe scelta e del fatto che si viaggi con un’auto al seguito. In alta stagione, un biglietto per una cabina standard può costare tra i 100 e i 200 euro a persona, mentre i costi aumentano se si aggiunge un’auto. Tuttavia, per chi vuole portare la propria macchina o viaggiare con più comodità, il traghetto è un’ottima opzione.

    Spostarsi in Sardegna: Auto Noleggiata, Autobus o a Piedi?

    Una volta arrivati in Sardegna, la vera avventura inizia con gli spostamenti. L’isola è grande e i mezzi pubblici, pur presenti, non sempre coprono tutte le destinazioni, specialmente quelle più remote.

    • Noleggiare un’auto o una moto: Se il tuo obiettivo è esplorare spiagge nascoste, calette isolate e piccoli borghi dell’entroterra, noleggiare un mezzo è quasi indispensabile. La rete stradale è ben mantenuta, e guidare in Sardegna è un piacere, con panorami mozzafiato ad ogni curva. Tuttavia, in alta stagione, i costi del noleggio possono essere piuttosto elevati, con tariffe che partono da 50-70 euro al giorno per un’utilitaria. Prenotare in anticipo è fondamentale per evitare brutte sorprese e risparmiare qualcosa.
    • Autobus e Mezzi Pubblici: Nei grandi centri urbani come Cagliari, Olbia, Alghero e Sassari, è possibile muoversi a piedi o utilizzare gli autobus locali. Le città sono ben servite, e camminare è il modo migliore per scoprire i loro angoli più suggestivi. Per spostamenti più lunghi, esistono autobus regionali (come quelli di ARST), che collegano le principali località, ma i tempi di percorrenza possono essere lunghi e gli orari non sempre comodi.
    • A Piedi o in Bici: Se il tuo soggiorno si concentra in una singola area, come la Costa Smeralda o una città, spostarsi a piedi o in bicicletta è un’opzione piacevole ed ecologica. Molti borghi costieri, come Bosa o Castelsardo, sono perfetti per essere esplorati a passo lento.

    Consigli Pratici per Risparmiare

    1. Pianifica in Anticipo: Che tu scelga di viaggiare in aereo o in nave, prenotare con mesi di anticipo può farti risparmiare significativamente, soprattutto in alta stagione.
    2. Considera la Bassa Stagione: Se possibile, visita la Sardegna in primavera o autunno. I costi di voli, traghetti e noleggi auto sono più bassi, e le spiagge sono meno affollate.
    3. Confronta le Offerte di Noleggio Auto: Utilizza piattaforme di confronto come Rentalcars o Check24 per trovare le migliori tariffe. Spesso, noleggiare da agenzie locali può essere più economico rispetto alle grandi catene internazionali.
    4. Usa i Mezzi Pubblici per Tratte Brevi: Se devi spostarti solo tra città principali, gli autobus regionali possono essere una soluzione conveniente.

    La Sardegna è una destinazione che merita di essere esplorata in ogni suo angolo, dalle spiagge cristalline ai borghi ricchi di storia. Mentre nei grandi centri urbani è possibile muoversi a piedi o con i mezzi pubblici, per scoprire le bellezze più nascoste dell’isola, noleggiare un’auto è quasi d’obbligo. Pianifica con cura il tuo viaggio, considera i costi e scegli l’opzione che meglio si adatta alle tue esigenze. Buon viaggio e buona scoperta della Sardegna!

  • Scoprire Oristano: Perla della Sardegna tra storia, natura e sapori autentici

    Scoprire Oristano: Perla della Sardegna tra storia, natura e sapori autentici

    Nascosta nel cuore della Sardegna occidentale, Oristano è una città che incanta con il suo mix di storia millenaria, tradizioni vivaci e paesaggi mozzafiato. Se stai pianificando un viaggio in Sardegna, Oristano è una tappa imperdibile, capace di regalarti un’esperienza autentica e indimenticabile. Ecco una guida completa su cosa vedere, quando andare, come muoversi, cosa mangiare e cosa fare nei dintorni.


    Cosa Vedere a Oristano

    Oristano è una città ricca di storia e cultura, con un centro storico che racconta secoli di dominazioni e tradizioni. Ecco alcune attrazioni da non perdere:

    1. Piazza Eleonora d’Arborea
      Cuore pulsante della città, questa piazza è dedicata a Eleonora d’Arborea, eroina sarda e giudicessa del Regno di Arborea. Al centro della piazza si erge la sua statua, simbolo di coraggio e libertà.
    2. Torre di Mariano II (Torre di San Cristoforo)
      Una delle antiche porte della città, risalente al XIII secolo, è un simbolo dell’architettura medievale sarda. Salire sulla torre offre una vista panoramica sulla città e sui dintorni.
    3. Duomo di Santa Maria Assunta
      Questo imponente edificio religioso, con la sua facciata neoclassica, custodisce al suo interno opere d’arte di grande valore, tra cui il Retablo della Madonna dei Consiglieri.
    4. Museo Antiquarium Arborense
      Per gli appassionati di storia, questo museo è un vero tesoro. Qui potrai ammirare reperti archeologici che raccontano la storia della Sardegna, dalla preistoria al periodo giudicale.
    5. Chiesa di San Francesco
      Un gioiello gotico-aragonese, famoso per il suo crocifisso ligneo del XIV secolo, considerato uno dei più antichi della Sardegna.
    6. Spiaggia di Torre Grande
      E’ il lungomare di Oristano, nonostante sia distante dal centro, luogo ideale per una passeggiata, un bagno o gustare un gelato ai piedi della antica torre spagnola.

    Quando Andare

    Oristano gode di un clima mediterraneo, con estati calde e inverni miti. Il periodo migliore per visitarla è da aprile a ottobre, quando le temperature sono piacevoli e le giornate sono lunghe e soleggiate. Se vuoi vivere un’esperienza unica, visita Oristano durante la Sartiglia, una spettacolare giostra equestre che si svolge a febbraio o marzo, in occasione del Carnevale. È una delle feste tradizionali più affascinanti della Sardegna, con cavalieri in costume che si sfidano in acrobazie mozzafiato.


    Come Muoversi

    Oristano è una città di dimensioni contenute, perfetta per essere esplorata a piedi o in bicicletta. Il centro storico è compatto e facile da girare, con stradine acciottolate e piazze vivaci. Se vuoi spostarti nei dintorni, noleggiare un’auto è la soluzione migliore, poiché i mezzi pubblici non sempre coprono tutte le destinazioni di interesse. In alternativa, puoi affidarti ai servizi di taxi o ai tour organizzati.


    Cosa Mangiare

    La cucina di Oristano è un trionfo di sapori semplici e genuini, legati alla tradizione sarda. Ecco alcuni piatti da provare assolutamente:

    1. Malloreddus alla Campidanese
      Pasta tipica sarda condita con un sugo di salsiccia, pomodoro e pecorino.
    2. Bottarga
      Le uova di muggine essiccate sono una prelibatezza della zona, spesso servite grattugiate su spaghetti o accompagnate da pane carasau.
    3. Pesce Fresco
      Data la vicinanza al mare, Oristano offre piatti a base di pesce freschissimo, come l’orata alla griglia o la frittura di paranza.
    4. Seadas
      Per concludere il pasto, non perderti questo dolce tradizionale, fatto di pasta fritta ripiena di formaggio e ricoperto di miele.
    5. Vini Locali
      Accompagna i tuoi piatti con un bicchiere di Vernaccia, un vino bianco secco prodotto nella regione.

    Cosa Fare nei Dintorni

    Oristano è anche un’ottima base per esplorare alcune delle meraviglie della Sardegna occidentale. Ecco alcune idee per gite fuori porta:

    1. Tharros e la Penisola del Sinis
      A circa 20 km da Oristano, troverai l’antica città fenicio-romana di Tharros, un sito archeologico affacciato sul mare. Nella stessa zona, la spiaggia di Is Arutas, con i suoi chicchi di quarzo bianco, è una delle più belle della Sardegna.
    2. Cabras e lo Stagno di Mistras
      Questo piccolo paese è famoso per lo stagno di Mistras, habitat ideale per i fenicotteri rosa. Da non perdere anche il Museo Civico, dove è conservata la statuaria nuragica di Mont’e Prama.
    3. Bosa
      A circa un’ora di macchina da Oristano, Bosa è un pittoresco borgo medievale attraversato dal fiume Temo. Con le sue case colorate e il castello di Serravalle, è uno dei luoghi più romantici della Sardegna.
    4. Monti Arci
      Se ami la natura, i Monti Arci offrono sentieri per trekking e panorami mozzafiato. La zona è anche famosa per l’ossidiana, una roccia vulcanica utilizzata fin dalla preistoria.

    Conclusione

    Oristano è una destinazione che sa conquistare con la sua autenticità, la sua storia e la sua cucina ricca di sapori. Che tu sia un amante della cultura, della natura o del buon cibo, questa città e i suoi dintorni ti regaleranno momenti indimenticabili. Preparati a scoprire una Sardegna meno conosciuta ma altrettanto affascinante, dove ogni angolo racconta una storia e ogni piatto è una festa per il palato. Buon viaggio!

  • Il Mercato di San Benedetto a Cagliari: Un’Istituzione in Trasformazione

    Il Mercato di San Benedetto a Cagliari: Un’Istituzione in Trasformazione

    Il Mercato di San Benedetto, situato nel cuore di Cagliari, è da decenni uno dei simboli della città e un punto di riferimento per chi vuole scoprire i sapori autentici della Sardegna. Considerato il più grande mercato coperto d’Europa, questo tempio del gusto è un luogo dove tradizione, cultura e quotidianità si intrecciano in un’atmosfera unica. Tuttavia, dal marzo 2025, il mercato è entrato in una nuova fase della sua storia: la struttura storica è infatti chiusa per una ristrutturazione completa che durerà fino al 2027. Ma non preoccuparti: l’anima del Mercato di San Benedetto non si è persa, ma si è semplicemente spostata in una struttura provvisoria poco distante, pronta ad accogliere visitatori e abitanti del posto.


    Il Mercato di San Benedetto: Un’Istituzione Cagliaritana

    Fondato negli anni ’50, il Mercato di San Benedetto è diventato nel tempo un’icona della città. Con i suoi oltre 200 banchi distribuiti su due piani, il mercato offre un’incredibile varietà di prodotti: dal pesce fresco del Mediterraneo alla carne di qualità, dalla frutta e verdura di stagione ai formaggi e ai salumi tipici sardi. Non mancano neppure i prodotti artigianali, come pane, dolci e vini locali.

    Il piano terra è dedicato principalmente al pesce, con banchi che espongono ogni giorno il miglior pescato del Golfo di Cagliari e delle coste sarde. Al primo piano, invece, trovi carne, formaggi, salumi, frutta, verdura e molto altro. Il Mercato di San Benedetto non è solo un luogo per fare la spesa, ma anche un’esperienza sensoriale: i colori, i profumi e i suoni ti trasportano in un mondo di tradizioni e sapori autentici.


    La ristrutturazione: Una nuova vita per il Mercato

    Dopo anni di attività ininterrotta, il Mercato di San Benedetto ha bisogno di un restauro che ne preservi la struttura e ne modernizzi gli spazi. Il progetto di ristrutturazione, che durerà fino al 2027, prevede il recupero dell’edificio storico con interventi che miglioreranno l’accessibilità, la sicurezza e l’efficienza energetica, mantenendo però intatto il fascino originale del mercato.

    Durante questi anni, il mercato non scompare, ma si trasferisce in una struttura provvisoria situata nei parcheggi del Teatro Lirico di Cagliari, in Via Santa Alenixedda. Questo spazio temporaneo, seppure più ridotto rispetto alla sede storica, ospita tutti i commercianti che hanno reso il Mercato di San Benedetto un luogo così speciale. Qui puoi ancora trovare il meglio dei prodotti locali, dalla freschezza del pesce alla ricchezza dei formaggi sardi, passando per la genuinità di frutta e verdura.


    Cosa Trovare nella Struttura Provvisoria

    Nonostante il cambio di location, l’anima del Mercato di San Benedetto rimane intatta. Nella struttura provvisoria, puoi trovare:

    • Pesce fresco: tonno, orata, spigola, gamberi, cozze e molto altro, direttamente dai mari sardi.
    • Carne e salumi: dalle pregiate carni sarde ai salumi tipici.
    • Formaggi: pecorino sardo, fiore sardo, casizolu e altre delizie casearie.
    • Frutta e verdura: prodotti di stagione coltivati nelle campagne sarde.
    • Prodotti tipici: pane carasau, dolci sardi, vini locali e molto altro.

    I commercianti, molti dei quali lavorano al mercato da generazioni, sono felici di accogliere i clienti nella nuova sede temporanea, mantenendo viva la tradizione e l’atmosfera che hanno reso il Mercato di San Benedetto un luogo così amato.


    Consigli per Visitare il Mercato Provvisorio

    • Orari: Il mercato è aperto dal lunedì al sabato, dalle 7:00 alle 14:00. Il mattino è il momento migliore per trovare la maggiore varietà di prodotti, soprattutto il pesce fresco.
    • Come Arrivare: La struttura provvisoria si trova in Via Santa Alenixedda, vicino al Teatro Lirico di Cagliari. È facilmente raggiungibile a piedi dal centro città o con i mezzi pubblici.
    • Parcheggio: Nelle vicinanze ci sono diverse aree parcheggio, ma è consigliabile arrivare presto per trovare posto.
    • Assaggia i Prodotti Locali: Approfitta della visita per acquistare formaggi, salumi e dolci tipici sardi. Molti commercianti offrono assaggi per far conoscere i loro prodotti.

    Cosa Aspettarsi dal Nuovo Mercato di San Benedetto

    Una volta completata la ristrutturazione, il Mercato di San Benedetto tornerà a essere il cuore pulsante della vita cagliaritana, con spazi più moderni e funzionali, ma senza perdere il suo carattere tradizionale. Il progetto prevede anche l’aggiunta di nuove aree dedicate alla ristorazione e alla degustazione, dove i visitatori potranno assaporare i prodotti del mercato in un contesto accogliente e conviviale.


    Perché visitare il Mercato di San Benedetto (Anche nella Sede Provvisoria)

    Il Mercato di San Benedetto è molto più di un semplice luogo per fare la spesa: è un’esperienza culturale e gastronomica che ti permette di entrare in contatto con la vera anima di Cagliari e della Sardegna. Anche nella sua sede provvisoria, il mercato continua a essere un punto di incontro per abitanti e turisti, un luogo dove scoprire i sapori autentici dell’isola e vivere un’atmosfera unica.

    Se sei a Cagliari, non perdere l’occasione di visitare questa istituzione temporanea: è un’esperienza che ti regalerà ricordi indimenticabili e, soprattutto, il gusto autentico della Sardegna.

    Buona spesa e buon appetito!

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